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…a te che sei approdato a questi contenuti. Mi chiamo Fausto e questo che vedi è il mio blog personale.
Mi occupo principalmente di informatica, DTP e prestampa per flessografia, da moltissimi anni.
Essendo io uno dei tanti cresciuti agli anni ad 8 bit dello Z80 e 6502, usati ad esempio, sugli ZX Spectrum e Commodore 64, ho avuto modo di vivere tutta l’evoluzione che hanno subìto questi settori nel corso dei decenni.
Dai tempi pioneristici ed eroici degli home computers degli anni ’80, passando per l’evoluzione a 16 e 32 bit dei computers basati sui Motorola 68000, Intel x86, Mips, DEC Alpha e Sparc, e relativi sistemi operativi degli anni ’90, per poi approdare a internet e alla sua diffusione di massa con il primo decennio degli anni 2000 (anche se in realtà iniziata verso metà-fine anni ’90), proseguendo con il secondo decennio, dal 2010 al 2020 contraddistinto dalla convergenza fra telecomunicazioni ed informatica e l’affermarsi della virtualizzazione delle infrastrutture e dei servizi in cloud.
Il terzo decennio appena iniziato, complice la pandemia da Covid19, ha visto una trasformazione del lavoro concettuale, diventando sempre più slegato dal consueto “ufficio”, diventando “smart”, “home” o “tele-lavoro” a seconda del termine che preferite usare, anche in funzione della nuova tendenza del work-life balancing.
Processi di questo tipo, per essere efficaci, richiedono anche un ripensamento dello stesso modo di lavorare, che necessariamente dovrebbe essere focalizzato su compiti e obiettivi ben organizzati, modo questo, che se è già affermato nel mondo anglosassone, da noi è ancora molto legato al just-in-time ed alle esigenze contingenti.
Vedremo nel corso di questo decennio, se questo nuovo modo di lavorare, troverà una sua ragione d’essere, o se, dimenticata l’emergenza, torneremo tutti a lavorare nei nostri uffici, oppure ancora, se ci sarà una via di mezzo.